Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento dei casi di infertilità di coppia dovuti anche a difficoltà del partner maschile.
Molti studi hanno dimostrato che la dieta può influenzare la fertilità umana sia maschile sia femminile.
A tal proposito, abbiamo analizzato una ricerca pubblicata su Fertlity & Sterility* e guidata dal dottor Wei Xia della Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston, che si è occupata della possibile relazione tra un elevato consumo di carne e la qualità dello sperma.
Come incidono differenti tipi di carne sulla fertilità maschile?
Lo studio sopra citato ha preso in considerazione 141 uomini appartenenti a coppie che si sono sottoposte a un trattamento di fecondazione in vitro (FIVET) presso il Massachusetts General Hospital. I partecipanti allo studio hanno fornito informazioni precise sulla loro dieta, tra cui quella relativa alla quantità e al tipo di carne assunta quotidianamente.
Da questa indagine è emerso che evidenza che differenti tipi di carne possono incidere in maniera diversa sulla fertilità maschile.
Infatti, il tasso di fecondazione per entrambi i tipi di fecondazione in vitro, FIVET e ICSI, è stato del 13% più elevato tra gli uomini che consumavano in dosi maggiori carne di pollo, rispetto a chi ne mangiava meno (78% contro 65%).
Altro aspetto importante è che il tasso di fecondazione per gli uomini che si sono sottoposti alla FIVET è stato del 28% più alto tra quelli che mangiavano meno carni lavorate (salsicce, salami, pancetta e prodotti di carne in scatola) nella misura di un 82% contro un 54%.
Le carni lavorate fanno diminuire il tasso di fertilità
Sembra che le carni lavorate abbiano un’incidenza negativa sul tasso di fertilità maschile; questo si spiega con il fatto che esse sono una fonte importante di grassi saturi, la cui presenza massiccia spesso è correlata a un calo del numero di spermatozoi.
Questo tipo di carne, infatti, potrebbe fungere da veicolo per i prodotti chimici ambientali che potrebbero avere effetti negativi sul tasso di fertilità.
Questo aspetto poco ha sorpreso gli studiosi, che ben conoscono gli effetti collaterali delle sostanze utilizzate in ambito alimentare.
Ciò che, invece, li ha lasciati meravigliati è stata la correlazione positiva registrata tra l’assunzione di carne di pollo e il tasso di fertilità; in particolare essa è stata associata a un basso rischio di asthenospermia.
Relazione tra consumo di carne e fertilità maschile: argomento da approfondire
Tuttavia, questi dati non devono essere presi come linea guida in assoluto per coloro che desiderano una gravidanza.
Diciamo ciò in considerazione di alcuni limiti della ricerca, che hanno riconosciuto gli stessi autori.
Infatti, i risultati ci hanno messo in guardia sui rischi determinati da un consumo eccessivo di carne (in particolare quella lavorata), ma non ci hanno potuto fornire risposte in merito ai potenziali effetti positivi che può comportare l’evitare del tutto il consumo di carne, visto che tra i gruppi analizzati mancava quello composto da uomini che non consumavano carne.
Pertanto, l’impatto che l’assunzione di carne può avere sul tasso di fertilità maschile merita sicuramente ulteriori indagini.
A prescindere dall’assunzione o meno di carne, la letteratura è piena di consigli sul tipo di alimentazione da rispettare per migliorare la fertilità maschile e femminile.
Il consiglio degli specialisti è, comunque, di associare a uno stile di vita equilibrato l’assunzione di integratori per la fertilità, i quali sono in grado di ripristinare l’equilibrio ossidativo, condizione necessaria per predisporre l’organismo a un concepimento sereno e naturale.
Fonte: Fertility and Sterility VOLUME 104, ISSUE 4, P972-979, OCTOBER 01, 2015 – Ricerca pubblicata su www.fertstert.org/article/S0015-0282(15)00464-1/fulltext