Innanzitutto è bene fare chiarezza su cosa intende per infezione da coronavirus.
Il coronavirus è una famiglia di virus abbastanza ampia responsabile di malattie che vanno dal più comune raffreddore ad alcune ben più gravi, come polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale, che possono portare anche alla morte.
Esempi di malattie da coronavirus sono la MERS (sindrome respiratoria mediorientale) e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave).
Quello che si è sviluppato in Cina ultimamente è un nuovo tipo di coronavirus, solo recentemente isolato all’Ospedale Spallanzani di Roma, mai presente sull’uomo fino a pochi mesi fa e responsabile della malattia respiratoria Covid-19, che sta mietendo vittime in Cina e non solo.
Il rincorrersi di informazioni poco precise ha generato panico tra le persone che prima di oggi non avevano mai sentito parlare di infezione da coronavirus.
In particolar modo, il timore aumenta in maniera esponenziale per le donne in gravidanza, una categoria che è necessario studiare più approfonditamente perché può essere particolarmente sensibile ai patogeni respiratori e alla polmonite grave, essendo le donne incinte immunocompromesse a causa di cambiamenti fisiologici legati alla gravidanza.
Infezione da coronavirus. Sintomi e precauzioni anche in gravidanza
Se il rischio di contrarre l’infezione da coronavirus è reale per chiunque abbia contatti stretti con una persona già affetta, per le donne in gravidanza la preoccupazione deve essere anche maggiore e, di conseguenza, anche le cautele da mettere in atto.
Innanzitutto – questo vale per tutti – è opportuno riconoscere i sintomi dell’infezione da coronavirus, che sono quelli comuni ad altre forme influenzali: febbre, tosse, difficoltà respiratorie, dolori muscolari, disturbi gastrointestinali.
Ecco alcuni accorgimenti utili per sé e per gli altri:
- Lavare spesso le mani con acqua e sapone o soluzioni alcoliche
- Starnutire o tossire in un fazzoletto
- Utilizzare una mascherina se necessario
- Evitare di mangiare carne e pesce crudi o non ben cotti, frutta o verdura non lavate e bevande non imbottigliate
Queste attenzioni sono valide per chiunque, ma forse un po’ di più per le donne in gravidanza, vista la loro maggiore sensibilità a determinate patologie.
L’infezione da coronavirus può essere trasmessa al feto?
Al momento non esistono evidenze in merito.
Di recente è stato pubblicato uno studio sulla rivista The Lancet, condotto su 9 donne di Wuhan, città epicentro dell’epidemia, tutte al terzo trimestre di gravidanza e con una diagnosi di infezione da coronavirus.
Tutte queste donne hanno partorito regolarmente bambini sani. Bisogna sottolineare, però, come dicono gli stessi autori dello studio, i limiti di questa ricerca:
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- Campione molto ridotto
- Madri prese nel periodo conclusivo della gravidanza sottoposte a cesareo e non a parto naturale
Prima di poter affermare con certezza scientifica che non c’è rischio di trasmissione dell’infezione da coronavirus da una mamma gravida al feto, bisognerà, quindi, effettuare nuovi studi che analizzino le possibilità di un contagio intrauterino nei primi due trimestri di gravidanza, nonché i casi di madri che scelgono un parto naturale al posto del cesareo.