Per quanto una donna incinta cerchi di prestare attenzione all’alimentazione o in generale al proprio stile di vita, è inevitabile che, pur senza saperlo, può entrare in contatto con sostanze dannose per la gravidanza: nicotina (sia essa derivata anche dal cosiddetto fumo passivo), mercurio presente in alcuni alimenti, pesticidi utilizzati in agricoltura e tante altre.
Ultimamente sono balzati agli onori della cronaca i composti perfluorurati (PFAS), sostanze utilizzate soprattutto nell’industria, che a quanto pare risultano dannose per la gravidanza.
Cosa sono i PFAS e perché sono sostanze dannose per la gravidanza
I PFAS sono acidi molto forti in forma liquida utilizzati per rendere resistenti ai grassi e all’acqua tessuti, carta, rivestimenti per contenitori di alimenti e tanti altri prodotti di uso quotidiano.
Il problema sorge quando queste sostanze non vengono smaltite correttamente e penetrano nelle falde acquifere, causando gravi danni a piante, animali e uomini.
In questo articolo vediamo in particolare cosa rende i PFAS sostanze dannose per la gravidanza. Un recente studio dell’Università di Padova portato avanti dal Prof. Foresta, infatti, ha dimostrato che essi interferiscono sulla funzione del progesterone a livello dell’endometrio, determinando una elevata frequenza di irregolarità mestruali, aborti precoci, ma anche diabete gestazionale, incremento dei neonati sottopeso, anomalie congenite del sistema nervoso e difetti congeniti al cuore.
I PFAS sono sostanze dannose per la gravidanza. Cosa dice la ricerca
Il risultato scioccante è che su più di 20.000 geni analizzati, il progesterone normalmente ne attiva quasi 300, ma in presenza di PFAS 127 vengono alterati, tra cui quelli che preparano l’utero all’attecchimento dell’embrione e quindi alla fertilità.
L’esito a cui si è arrivato, quindi, conferma i sospetti: i PFAS sono sostanze dannose per la gravidanza.
Inoltre, nell’ambito della stessa ricerca, gli scienziati hanno somministrato alcuni questionari a 115 ragazze ventenni dell’area rossa veneta, confrontando le risposte con un gruppo di 1.504 coetanee non esposte a questo inquinamento.
Dall’analisi sul campione di ragazze esposte a PFAS è emerso un significativo ritardo della prima mestruazione di almeno 6 mesi e una maggior frequenza di alterazioni del ciclo mestruale.
I PFAS sono sostanze dannose per la gravidanza. Cosa fare?
Diventa sempre più importante trovare un modo per contrastare gli effetti dei PFAS, che risultano essere sostanze dannose per la gravidanza, ma non solo. Infatti, uno studio precedente della stessa equipe ha dimostrato come essi influiscano negativamente anche sull’apparato riproduttivo maschile, generando problemi di fertilità.
Il prof. Foresta ci dice che sono urgenti “ricerche che favoriscano l’eliminazione di queste sostanze dall’organismo, soprattutto in soggetti che rientrano nelle categorie a rischio”.
Pertanto “La comprensione del meccanismo d’azione dei PFAS sulla funzione endometriale è importante dal punto di vista clinico e sperimentale”.
Cosa fare adesso? Sicuramente continuare la ricerca, visto che ora come ora gli scienziati non hanno ancora compreso come eliminare gli effetti dei PFAS sull’organismo. Naturalmente, sarebbe auspicabile una soluzione alla fonte, riducendo l’utilizzo di queste sostanze chimiche o semplicemente accertandosi del loro corretto smaltimento.