Il 9 settembre è stata istituita la Giornata Mondiale di sensibilizzazione sulla Sindrome feto alcolica. Si tratta di un’occasione importante per dare risalto a questa patologia su cui è importante fare molta informazione e prevenzione.
C’è da dire che l’alcol, assunto in maniera controllata, in alcuni casi sembra svolgere un ruolo positivo sulla fertilità, in particolare maschile. Naturalmente, il discorso è completamente opposto per quanto riguarda la donna.
Infatti, la Sindrome feto alcolica è determinata proprio da un abuso di alcol in gravidanza. I suoi effetti possono variare, da lievi problemi neuro-comportamentali fino a dismorfismi facciali, ritardo della crescita e anomalie nello sviluppo neurologico del sistema nervoso centrale.
Il “Progetto Sorveglianza Bambini 0-2 anni”, realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con 5 Regioni, l’Asl di Milano e l’Università Ca’ Foscari Venezia, ha dimostrato come il consumo costante di alcol durante la gravidanza sia deleterio per il feto.
Sempre secondo questa ricerca, mediamente nel mondo circa il 60% delle donne beve alcol in un qualche momento della gravidanza. I dati indicano un consumo (almeno 1-2 volte al mese) in gravidanza che va dal 18,3% al 28,6% a seconda del territorio*.
L’alcol è pericoloso perché oltrepassa la placenta arrivando direttamente al feto con una concentrazione equivalente a quella della madre. Il feto, non producendo enzimi in grado di metabolizzare l’alcol, subisce effetti dannosi a livello cerebrale e sui tessuti, in grado di generare anomalie fisiche (malformazioni) e intellettive (ritardo mentale) più o meno grave in base alle quantità di alcol ingerite.
Sindrome feto alcolica: come riconoscerla
È bene elencare i sintomi della Sindrome feto alcolica in modo da poterla riconoscere. Alcuni sono evidenti anche ad occhi non esperti (segni del viso, disturbi psicologici e neurologici), altri necessitano di indagini specifiche per venire a galla (anomalie oculari, scheletriche e cardiache).
Segni del viso: pieghe agli angoli degli occhi, fessure oculari strette, strabismo, naso corto e piatto, labbro superiore sottile, solco naso-labiale allungato e piatto, fronte lunga e stretta, ipoplasia mascellare e mandibolare.
Anomalie oculari: ipoplasia del nervo ottico, aumentata tortuosità dei vasellini retinici e capacità visive ridotte.
Anomalie scheletriche: ritardo rilevante nell’età ossea media con valori inferiori alla media di altezza, peso corporeo e circonferenza cranica.
Malformazioni cardiache
Disturbi psicologici e neurologici: disturbi del sonno e riflesso di suzione ridotto, ritardo dello sviluppo mentale, deficit intellettivo, disturbi dell’attenzione e della memoria, disturbi della motricità fine, iperattività e impulsività, disturbi dell’eloquio e dell’udito.
Sindrome feto alcolica: l’importanza della sensibilizzazione
Non esiste una cura per la Sindrome feto alcolica, ma una diagnosi precoce permette di fornire ai bambini la giusta assistenza fin da subito, in modo da opporsi al meglio alla sua inesorabile avanzata.
Sicuramente le Istituzioni devono intervenire sulla prevenzione; cosa che da alcuni anni stanno facendo attraverso la Giornata Mondiale dedicata alla Sindrome feto alcolica e alla sensibilizzazione delle donne relativamente agli effetti di questa patologia.
Qui di seguito sintetizziamo i punti che l’Osservatorio Nazionale Alcol del Cnesps ha indicato per aumentare la consapevolezza nelle donne, ma anche negli uomini, sui danni che il consumo di bevande alcoliche in gravidanza può causare:
- L’alcol fa male al feto, a prescindere da quantità, tipo e gradazione delle bevande ingerite
- L’alcol passa attraverso la placenta e arriva al feto con le stesse concentrazioni a cui è sottoposta la madre
- Il feto non riesce a metabolizzare l’alcol, che quindi nuoce alle cellule cerebrali e ai tessuti degli organi in formazione, soprattutto durante le prime settimane e l’ultimo trimestre di gravidanza
- I danni causati dall’esposizione del feto all’alcol sono irreversibili e non curabili
La conclusione, naturale nonché scontata, è che il miglior modo per scongiurare l’insorgere di questa patologia è evitare di assumere alcolici tanto in gravidanza quanto in allattamento.
* Fonte: report completo Progetto Sorveglianza Bambini 0-2 anni.